SonoDiego Dalla Sega


Diego Dalla Sega coach professionista e trainer esperienziale Coach delle Dolomiti

COACH ICF AICP Executive Life e Sport – Trainer esperienziale certificato D-I-S-C

Quando si agisce cresce il coraggio

Quando si rimanda cresce la paura

D: Partiamo dal tuo biglietto da visita. Questa sopra è la frase che leggiamo sul retro: perché hai scelto proprio questa?

R: La frase l’ho scelta quando ho cambiato la mia pagina su Facebook.
Ho inserito un giocatore di beach volley impegnato in un tuffo che recupera una palla che sembra impossibile.
In alcuni momenti non c’è il tempo per la paura: si deve per forza agire. Mi piace l’idea che per cambiare qualcosa dobbiamo trovare il modo di agire vincendo le resistenze.

D: Che cosa intendi per resistenze?

R: Le resistenze sono tutti quegli elementi che non favoriscono un cambiamento.
“Non c’è niente di più difficile da prendere in mano, di più pericoloso da guidare e di più incerto successo che avviare un nuovo ordine di cose, perché l’innovazione ha nemici in tutti quelli che hanno operato bene nelle vecchie condizioni e soltanto tiepidi sostenitori in coloro che potranno essere avvantaggiati dal nuovo” (Machiavelli – Il Principe – 1513).
Pur consapevoli che la resistenza al cambiamento è un fattore che appartiene alla natura umana, non riusciamo spesso ad andare oltre. Paure, senso di inadeguatezza, incertezza, zona di comfort, nostalgia del passato, conformismo sono tutti esempi di resistenze.

D: Come si vincono le resistenze?

R: Non credo esistano delle ricette, senz’altro non esistono ricette che vanno bene per tutti. Penso che tutto parta da una serena analisi di quello che nel coaching chiamiamo presente percepito.
Capire dove siamo per capire dove vogliamo andare.
Le resistenze si vincono fissando degli obbiettivi realizzabili e agendo verso di essi.
Le resistenze si vincono comunicando bene questi obbiettivi soprattutto a se stessi.

D: Che cosa significa per te comunicare?

R: Domande facili no eh? :)  …
Da giovane non lasciavo finire un discorso che fosse uno. Interrompevo chiunque pensando di aver già capito dove volesse arrivare: anticipavo le conclusioni.
Col tempo ho capito che le cose più interessanti non sempre sono le prime che vengono dette …
Oggi mi piace ascoltare e nell’ascolto cerco di sentire le emozioni che suscitano in me le parole che mi vengono dette.
Mi alleno continuamente ad un ascolto attivo. Ho scoperto che l’ascolto attivo mi consente di fare domande, rimandi o verifiche di chiarimento migliori. Questa capacità mi permette di entrare in empatia con l’altro e instaurare relazioni interpersonali sempre positive, stimolanti e durature.

D: E lo sport nella tua vita che ruolo ha?

R: Fin da bambino lo sport ha avuto un ruolo importante, nell’adolescenza addirittura fondamentale.
Mi ha consentito un sano confronto con i miei coetanei e con gli allenatori che via via si sono succeduti nella mia formazione sportiva.
Poi arriva il momento in cui non sei più così giovane da praticare e decidi di saltare il fosso per provare ad allenare.
Da allenatore faccio una scoperta e cioè quanto lo spogliatoio sia simile al mondo aziendale.
Oggi ho la fortuna di poter “allenare” sia in azienda che in palestra: un tutt’uno che realizza un sogno fatto tanto tempo fa!

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